AVO Pisa

L’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri, rappresenta una delle più importanti e riconosciute realtà nel settore del volontariato socio-sanitario: può fare parte di questa associazione chiunque abbia il desiderio di mettere al servizio degli ammalati degenti negli ospedali o in strutture assimilabili parte del proprio tempo.

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Un po’ di storia

Nel 1968 Longhini, Primario della Divisione di Medicina d’urgenza all’Ospedale di Sesto San Giovanni a Milano, con un gruppo di amici, definito Associazione Fondatori Corpo Volontari, uniti nell’impegno di dar vita a “qualcosa” che portasse solidarietà, aiuto materiale e sostegno morale a chi si trovasse nel bisogno crearono un’associazione di persone che si sarebbero occupate di degenti negli ospedali, seguiti certamente con professionalità e responsabilità dal personale sanitario, ma spesso in ambienti spersonalizzanti in cui i malati erano assimilati a “corpi e organi da curare” e a “numeri di posti letto”.

Così nel 1975, L’AVO prese forma e fu costituita a Milano, oggi è presente in tutte le più importanti strutture ospedaliere, grazie all’impegno e alla dedizione di migliaia di volontari.

Nel 1980 la creazione di Federavo, per coordinare, indirizzare, formare,  promuovere le attività delle Avo regionali e locali che fin dai primi anni erano nate in tutta Italia. Tra queste la Toscana che ha visto nascere la sua prima Avo a Montevarchi nel 1979, a Firenze nel 1980 e via di seguito in moltissime altre città.

 L’associazione è oggi estesa su tutto il territorio nazionale, con 270 sedi riunite nella Federavo: in totale si contano circa 23.000 volontari che prestano il loro servizio in  700 strutture per un totale di 3.000.000 di ore annue dedicate.

Una presenza amichevole

Il servizio AVO vuole assicurare una presenza amichevole, offrendo ai malati durante la loro degenza, ai loro familiari, agli ospiti delle Residenze per anziani, calore umano, ascolto, compagnia: un aiuto per lottare contro la sofferenza della malattia e della solitudine.
Inoltre, l’AVO non sostituisce chi già lavora nelle strutture, ma collabora per la migliore umanizzazione delle strutture stesse ponendo il ricoverato al centro di ogni nostra attività. Bastano poche ore del proprio tempo, l’ascolto, un sorriso, per rendere meno triste la degenza di un ammalato.

I punti qualificanti dell’associazione sono:

  1. La gratuità assoluta: i volontari non percepiscono alcuna remunerazione, neppure sotto forma di rimborsi spese.
  2. L’applicazione del principio di sussidiarietà e di non sostituzione.
  3. La fiducia di cui l’AVO gode nelle strutture in cui opera.
  4. L’esperienza di oltre quaranta anni di attività, che hanno generato una profonda conoscenza dei bisogni e delle istanze dei cittadini ammalati, ma anche dei loro parenti.
  5. La discrezione che, a partire dal modus operandi dei volontari, si estende all’Associazione nel suo complesso all’insegna dell’agire in punta di piedi.

Il servizio è organizzato in modo che la presenza sia il più regolare possibile, i volontari non possono e non devono in alcun modo sostituire il personale ma i medici, gli infermieri e i degenti sanno di poter fare loro affidamento.

Obiettivo del volontario è intervenire attivamente, all’interno delle strutture ospedaliere, allo scopo di:

  • contribuire ad umanizzare la vita in ospedale;
  • testimoniare la solidarietà della comunità;
  • offrire ai degenti sostegno nella solitudine e nelle difficoltà;
  • accogliere il bisogno di ascolto dedicando tempo e attenzione alla persona malata;
  •  accogliere e laddove possibile soddisfare le piccole necessità  con discrezione e semplicità;